


La storia oscura del movimento ustascia in Croazia
Ustashi (serbo-croato: Усташи / Ustaše) è stato un movimento fascista e ultranazionalista croato emerso negli anni '20 e '30. Il nome "Ustashi" deriva dalla parola serbo-croata "usta", che significa "uncino", ed è stato scelto perché i fondatori del movimento si consideravano come uncini che avrebbero tirato fuori la Croazia dal mare del dominio serbo, poiché credevano che i serbi fossero un minaccia all'identità e all'indipendenza croata.
Il movimento ustascia fu fondato nel 1929 da un gruppo di intellettuali croati che erano insoddisfatti delle condizioni politiche e sociali nel Regno di Jugoslavia. Cercavano di creare uno stato croato indipendente basato sul cattolicesimo, sull'autoritarismo e sul nazionalismo. L'ideologia ustascia enfatizzava la necessità di una razza e cultura croata "pura" e sosteneva l'espulsione o lo sterminio di serbi, ebrei e altri gruppi minoritari che vedevano come minacce alla loro visione di una grande Croazia.
Il movimento ustascia guadagnò un sostegno significativo negli anni '30, in particolare tra i giovani e gli intellettuali, e furono in grado di infiltrarsi in vari aspetti della società croata, tra cui l'istruzione, i media e la politica. Nel 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, il regime ustascia salì al potere nello Stato Indipendente di Croazia (NDH), uno stato fantoccio fondato dalla Germania nazista e dall’Italia fascista. Il regime ustascia era noto per le sue politiche brutali, tra cui la persecuzione e l'omicidio di serbi, ebrei, rom, omosessuali e altri gruppi minoritari.
Il movimento e il regime ustascia sono stati ampiamente condannati per le loro atrocità e crimini contro l'umanità. Oggi, il termine "Ustascia" è spesso usato come termine dispregiativo per descrivere ideologie e movimenti estremisti o fascisti in Croazia e nella regione più ampia.



